Bergamo è stata recentemente scenario di una mostra davvero particolare realizzata dall’artista Gianluca Chiodi, che noi siamo riusciti a visitare. La mostra, organizzata da Effettobibbia, rientra nella cornice delle attività organizzate a contorno della quinta edizione del festival biblico bergamasco, che quest’anno ha coinvolto otto gallerie d’arte contemporanea con altrettanti artisti. Noi abbiamo avuto il piacere di essere presenti all’inaugurazione della galleria Marelia per ammirare le opere meravigliose di Gianluca.
Gianluca Chiodi nasce come fotografo ma nella sua carriera ha deciso di sperimentare sempre tutto e quindi dalla fotografia è passato ad esplorare sempre nuove forme d’arte, arrivando, ad oggi, a esplorare anche le istallazioni e la scultura. E questo si vede entrando nella galleria che, per l’occasione, è diventata non solo scenario ma opera stessa plasmata e plasmabile dall’artista. Infatti, su tutte le pareti della galleria, è possibile vedere il nome “Geova”, traduzione fedele del nome dato a Dio nei testi sacri. Il motivo? Riscrivere nella galleria il nome “Geova” tante volte quante questo compare nella Bibbia: più di 6900 volte.
Oltre a questo particolare geniale, ci siamo soffermati a guardare tutte le opere dell’artista, in particolare su quelle che riguardano i peccati capitali. La particolarità di queste opere sta nel riprodurre, all’interno di ogni fotografia, non solo il peccato ma anche la pena infernale dedicata per la legge del contrappasso.
Vi invitiamo dunque ad andare a visitare la mostra per diventare voi stessi autori e artisti per un giorno. Motivo?
Come vi dicevamo la galleria è ricca di scritte Geova, ovvero Dio. Ma visto che l’artista non è riuscito a scrivere, come voleva, 6900 volte quella parola, ha lasciato dei gessetti a disposizione di tutti i visitatori che vogliano aiutarlo nell’impresa più bella: fare arte.